
E’ il primo di aprile, chissà se anche in Giappone si scherza con il pesce d’aprile. La giornata promette pioggia ed anche basse temperature, a dispetto del periodo.
Ma oggi comunque vada, si decide di andare a tempio Fushimi Inari

Si tratta non solo di uno dei templi scintoisti più famosi ed amati, ma anche di un percorso della durata di circa due ore nel bel mezzo di una foresta. Il percorso è accompagnato da una sorta di lunga galleria costituita da torii (porte). Queste strutture sono allineate con particolare precisione uno dietro all’altro per tutto il percorso.

Ognuno di questi torii rappresenta un’ offerta votiva da parte di chi avrebbe ricevuto una risposta alle proprie preghiere.
Il santuario infatti è dedicato al dio Inari protettore del riso e dell’agricoltura, ma anche del commercio. Su ognuno di questi cancelli sono impressi i nomi con data, di chi avrebbe ricevuto qualche beneficio.
Quale giornata migliore per addentrarci in una foresta e camminare per due ore se non questa che si presenta con un cielo plumbeo?
Ci illudiamo di essere tra i pochi ad avere avuto un’idea così originale, ma in realtà ci siamo trovati immersi in un mare di folla. Così, dopo avere dato un’ occhiata alle classiche bancarelle acchiappaturisti, ci si comincia ad avviare.
All’ ingresso, le grandi volpi ci guardano severe dall’alto, tengono in bocca la chiave delle riserve di riso. Sono considerate animali sacri, messaggeri del Dio Inari.

La bellezza di questo percorso, consiste anche nella possibilità di contemplare la sontuosità di alberi enormi, aggrappati al terreno con radici piene di forza e tali da sembrare delle sculture viventi di arte moderna.

Il percorso è intervallato da numerosi altari alcuni di dimensioni piccolissime, altri più o meno grandi con la possibilità di accendere una candela, di fermarsi, di pregare per chi ne ha voglia, nonché dalle immancabili bancarelle.


Pioviggina ma questi particolari cancelli, ci proteggono al punto da non percepire granché
Ad un certo punto, eccolo arrivare uno scroscio di pioggia, la gente tenta di mettersi al riparo e di proteggersi con sistemi di fortuna, ma guardando meglio la consistenza non è proprio quella della pioggia, fa un gran freddo ….. è ghiaccio !
Per pochi minuti pioggia ghiacciata il primo di aprile a Kyoto: eccolo il pesce !!!
A questo punto ci arrendiamo, facciamo dietro front, il bello di questo percorso è proprio questo: permette di arrivare fin dove si vuole o ci si senta e permette di tornare indietro.
Nel frattempo il ghiaccio si è trasformato nuovamente in pioggia, percorriamo a ritroso il percorso, ad attenderci una moltitudine di locali tipici per rifocillarsi ( e scaldarsi un pò) oltre a numerosi negozi per acquistare l’immancabile souvenir.
C’è solo l’imbarazzo della scelta.
